Esenzione fiscale Trust a tutela dei più deboli – Il “Dopo di noi” è legge.

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Un uomo disabile in carrozzina in uan foto di archivio. ANSA/FRANCO SILVI

Venerdì 24 giugno 2016 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale, dopo una lunga attesa, la così detta legge sul dopo di noi, pensata in favore delle famiglie che hanno congiunti con disabilità gravi.
L’obiettivo dichiarato della legge è quello di favorire le persone con disabilità grave, prive di sostegno familiare in quanto senza genitori o con genitori non in grado di sostenerle, anche in vista del venir meno del sostegno familiare.
Attraverso la promozione di strumenti come il co-housing o il supporto all’assistenza domiciliare questa Legge intende immaginare una progressiva presa in carico della persona interessata già prima che vengano meno i genitori al fine di evitare la sofferenza che inevitabilmente deriva dalla prospettiva di una futura necessaria istituzionalizzazione/ospedalizzazione del disabile.
Fra le altre cose, grande impulso e valorizzazione viene riconosciuto allo strumento del trust che, ove conforme alle indicazioni della legge e quindi, ove specificamente ed espressamente diretto alla tutela dei soggetti affetti da grave disabilità, viene favorito da defiscalizzazioni molto significative:
* l’esenzione dall’imposta sulle successioni e donazioni;
* l’applicazione in misura fissa dell’imposta di registro e delle ipocatastali ai trasferimenti di beni e diritti;
* l’esenzione dall’imposta di bollo per tutti gli atti posti in essere o richiesti;
* in caso di conferimento di immobili e di diritti reali sugli stessi, la possibilità da parte dei Comuni di stabilire aliquote ridotte, franchigie o esenzioni ai fini IMU;
* condizioni più “vantaggiose” per le erogazioni liberali, donazioni e altri atti a titolo gratuito effettuati dai privati nei confronti del trust.
Naturalmente, per godere di tali agevolazioni, il trust dovrà rispettare il requisito di avere come scopo esclusivo ed espresso “l’inclusione sociale, la cura e l’assistenza delle persone con disabilità grave”.
Pur criticata (e criticabile) sotto alcuni profili, il provvedimento rappresenta un primo concreto passo per venire incontro all’esigenza di tutte quelle famiglie nelle quali è fortemente sentita la preoccupazione per il futuro dei figli affetti da grave disabilità, soprattutto rispetto al rischio (tutt’altro che remoto) di un devastante internamento in istituto quale unica prospettiva dopo la morte dei genitori.
La Cassazione torna a pronunciarsi sull’assegnazione della casa familiare in caso di ipoteca preesistente

Con la sentenza numero 7776 del 20 aprile 2016 la superma Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi su un tema in passato dibattuto.
La Suprema Corte – ad onor del vero in linee con l’ultimo orientamento sul punto, ha confermato che il vincolo derivante dall’assegnazione della casa coniugale ottenuta in sede di separazione personale dei coniugi, anche ove trascritto, non può pregiudicare le ragioni del creditore titolare di ipoteca precedentemente iscritta.
Pertanto, ove la trascrizione dell’assegnazione risulti successiva rispetto all’iscrizione ipotecaria, la casa può comunque essere pignorata con successo da parte del creditore ipotecario (che potrà far vendere l’immobile come libero) e ciò anche ove l’assegnazione sia stata trascritta prima del pignoramento.

Legalizzazione della Marijuana fino a 15 grammi

Molto clamore mediatico ha suscitato la notizia (non peraltro inattesa) dell’approdo alla Camera della proposta di legge relativa alla legalizzazione della cannabis.
Nell’attesa di sapere esattamente quale sarà il teso che ne uscirà, le principali novità riguardano:
* la possibilità di detenere legalmente fino a 5 grammi di marijuana (fino a 15 in casa),
* l’ipotesi di “cannabis social club”;
* l’ok alla coltivazione per uso personale e terapeutico.

L’unica certezza, al momento, riguarda il fatto che sarà una legge molto dibattuta (ad oggi sono stati presentati già oltre 1.700 emendamenti).
Commette reato il coniuge che nega al marito di portare con sé il figlio in vacanza, eludendo il periodo stabilito per questo scopo dallo stesso giudice.
Nel caso in questione, infatti, la mamma si era rifiutata di concedere che il figlio trascorresse con il padre le ferie estive, così come era stato stabilito nel provvedimento del Giudice.
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 27995/2009a (da più parti accolta con plauso) ha confermato come l’elusione del provvedimento del giudice che prevede che il minore trascorra parte delle vacanze con l’ex coniuge costituisce un reato.

Quando registrare una conversazione di nascosto col cellulare non è reato
La Corte di Cassazione, con una recente sentenza 24288/2016 ha ribadito come la registrazione di una conversazione tra presenti – se compiuta di iniziativa del privato- non costituisca “intercettazione” in senso tecnico ed è pertanto lecita anche se compiuta di nascosto ed in assenza dell’autorizzazione del giudice per le indagini preliminari, ai sensi dell’art. 267 c.p.p.